Terme di Vicarello

Le antiche terme di Bracciano

Vicarello - scorcio dell'aula absidata
Le Aquae Apollinares di Vicarello erano uno dei due centri termali presenti in questo territorio, segnalati nella Tabula Peutingeriana (copia medievale di una mappa romana) in prossimità della località di Forum Clodii. I due complessi, Vicarello (nel Comune di Bracciano) e Stigliano (nel Comune di Canale Monterano), erano ritenuti entrambi emanazioni benefiche del dio Apollo, una divinità medica e salutare dotata della capacità di scaldare le acque termali.

Sia Vicarello che Stigliano sono stati utilizzati dall’uomo fin dall’epoca neolitica, come attestano i reperti che vi sono stati ritrovati; l’avvento della dominazione romana, nel IV sec. a.C., comportò però la fine della fruizione religiosa ed “ecologica” che vi era stata praticata per lungo tempo dagli etruschi e la conseguente trasformazione delle fonti “libere” in aquae  terapeutiche con strutture in muratura, organizzate per essere sfruttate al meglio secondo la nuova mentalità e le esigenze dei dominatori. I reperti recuperati indicano una frequentazione massiccia fino al IV sec. d.C., ma probabilmente il luogo fu oggetto di visite anche nel medioevo; la frequentazione riprese poi dal 1400 fino ai nostri giorni.
Le acque termali sgorgano ad una temperatura di 48,8 C° e sono usate per curare diverse patologie: malattie reumatiche, malattie dell’apparato digerente, esiti di lesioni traumatiche.

In età romana il complesso termale si articolava in due parti separate da un ruscello che, cambiando il suo tracciato nel corso dei secoli, ne ha distrutto alcune porzioni. Nella parte più vicina alla fonte si trovavano una piscina rettangolare e delle celle con sedili per le terapie; nella parte a nord erano situati una grande struttura rettangolare ed un ninfeo monumentale che conteneva una statua del dio Apollo di grande raffinatezza, alta circa 2 metri. Il tempio del dio con le fosse per i depositi votivi, del quale ad oggi non si conoscono tracce certe, doveva sorgere in prossimità della fonte; doveva poi esserci un altro piccolo tempio dedicato ad Esculapio, dio della medicina.

Nel 1852, nel corso di lavori di ristrutturazione, furono recuperati all’interno della fenditura rocciosa della sorgente un’enorme quantità di monete ed altri oggetti, segno della devozione dei fedeli: vasi d’oro, d’argento e di bronzo, anforette, calici e piccoli oggetti come laminette, aghi crinali, campanelli ecc. Tra di essi oggetti di grande raffinatezza; quattro bicchieri d’argento, conservati al Museo Nazionale Romano, riportano in quattro diverse varianti l’itinerario da Cadice (città all’estremità occidentale della Spagna) a Roma con i nomi delle tappe intermedie (città, mansiones, località di valico ecc.), le distanze tra una e l’altra e la lunghezza complessiva del percorso. Si tratta di raffinati bicchieri da viaggio, destinati a viaggiatori speciali, che divennero occasionalmente ex voto.

Informazioni generali

Indirizzo: Via Settevene Palo (per Trevignano), 00062 Bracciano (RM)

Pagina aggiornata il 11/07/2023

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