Descrizione
Prima dell’attuale castello, esisteva sulla cima della collina una rocca, voluta dalla famiglia Di Vico ed edificata probabilmente nel XII secolo. La rocca aveva pianta quadrangolare con torri angolari, un cortile interno ed un mastio centrale. Nel corso della prima metà del XV secolo la famiglia Orsini venne in possesso del territorio di Bracciano e Napoleone, a partire dal 1470 circa, avviò la costruzione dell’attuale castello ampliando la rocca esistente. I lavori proseguirono dopo la morte di Napoleone (1480) per volontà di suo figlio Gentil Virginio; la nuova fortezza fu completata con la costruzione di una nuova cinta difensiva che cingeva il borgo, aggiornata alle più moderne teorie di architettura militare.
Il castello Orsini, perfetta fusione di edilizia militare e civile, rispondeva ad esigenze di difesa ma era anche un magnifico palazzo atto a dimostrare il potere della famiglia. Nel 1490 iniziò la decorazione dell’ala nord ad opera del pittore Antonio Aquili, detto Antoniazzo Romano; si presuppone quindi che la costruzione dovesse essere completata
Nella seconda metà del XVI nuovi lavori interessarono l’edificio per volontà di Paolo Giordano I Orsini, che lo fece ristrutturare e decorare per la sua sposa, Isabella de’ Medici. Risalgono al 1560 i magnifici affreschi di tre sale ad opera di Taddeo Zuccari. In una delle sale destinate alla moglie Paolo Giordano fece dipingere alcune scene della storia di Alessandro Magno, in una delle quali il condottiero appare con la moglie Rossane sul letto nuziale. Il soggetto riporta alla Stanza delle Nozze di villa Farnesina, dipinta dal Sodoma per Agostini Chigi nel 1519. E’ chiaro il riferimento del duca Orsini al grande condottiero, nel quale identificava se stesso, e al tema del matrimonio, con il quale voleva onorare la sua sposa.
Nel 1696, a seguito della decadenza della famiglia Orsini, il ducato di Bracciano ed il castello vennero acquistati dalla famiglia Odescalchi, che ne è l’attuale proprietaria.
Il castello fu temporaneamente proprietà della famiglia Torlonia dal 1803 al 1848, anno in cui Livio III Odescalchi poté riacquistarlo grazie al patto “jus redimendi” esplicitamente previsto nel contratto di vendita originario. I Torlonia realizzarono sull’edificio lavori peggiorativi che ne cambiarono sostanzialmente alcune parte ed in particolare la cosiddetta corte d’onore, interessata da molti interventi tra i quali la completa tamponatura dei portici.
Nuovi radicali lavori di restauro furono eseguiti a cura di Baldassarre Odescalchi a partire dal 1890, sotto la direzione dell’architetto Raffaele Ojetti. I principali interventi riguardarono il ripristino della rocca vecchia, la riapertura dei loggiati del cortile interno precedentemente murati ed il restauro dell’arco di accesso al cortile, che era stato pure tamponato dai Torlonia. Sotto questo arco era posto l’importante l’affresco di Antoniazzo Romano raffigurante scene della vita di Gentil Virginio, che verrà staccato nel 1964 e posto nella sala dei trofei di caccia.
Molti importanti personaggi hanno soggiornato nel castello: tra questi il papa Sisto IV, rifugiatosi a Bracciano nel 1476 per sfuggire alla peste, ed il re di Francia Carlo VIII, ospitato a Bracciano nel 1494 nel corso della sua spedizione italiana.