Descrizione
Si tratta di una piccola chiesa ad aula con caratteri architettonici molto semplici, in linea con la sua tipologia rurale.
Costruita nel XVII secolo per volontà dei Patrizi, signori del luogo, è stata consacrata nel 1683; nel Settecento sono stati realizzati il grande affresco interno ed il piccolo campanile a vela.
Contrasta con la estrema semplicità della piccola chiesa la decorazione della parete dell’altare maggiore, interamente coperta da un affresco del XVII secolo di buona fattura, rifinito a secco. Il dipinto riproduce una ricca struttura architettonica con altare centrale e due porte laterali simmetriche, in origine entrambe dipinte. La pala centrale rappresenta la deposizione di Cristo con Maria Maddalena e gli apostoli Pietro e Giovanni; sopra le porte, all’intero di due nicchie, sono raffigurati sant’Antonio abate e san Rocco, che era considerato il santo che proteggeva dalla peste.
Nell’affresco, di buona fattura, si legge la volontà della committenza di conferire, con un materiale povero quale è l’intonaco dipinto, dignità architettonica ad una struttura che nasce nella massima semplicità. I due stemmi dipinti in basso, uno dei quali andato perso con l’apertura della porta di accesso al cimitero, fanno ipotizzare che l’affresco sia stato realizzato per celebrare le nozze di un membro della famiglia Patrizi.
Nell'Ottocento, in seguito all'editto napoleonico che ordinava l'inumazione delle salme all'esterno dell'abitato, alla chiesa è stato affiancato il cimitero. In quell'occasione una delle due porte dipinte ai lati dell'altare è stata aperta per permettere l'accesso diretto al camposanto, danneggiando l’affresco. Nel 1931, in seguito a lavori di ampliamento della strada, è stata realizzata la scala di accesso esterna in sostituzione di una rampa sterrata.