Descrizione
Prima dell’attuale castello esisteva sulla cima della collina una rocca, costruita tra il XII e il XIII secolo dalla famiglia di Vico. Nel corso della prima metà del XV secolo la famiglia Orsini venne in possesso del territorio di Bracciano e Napoleone, a partire dal 1470 circa, avviò la costruzione dell’attuale castello, comprendendo al suo interno la rocca medievale. I lavori proseguirono dopo la morte di Napoleone (1480) per volontà di suo figlio Gentil Virginio e furono presumibilmente terminati intorno al 1490 o poco prima; la nuova fortezza fu completata con la costruzione di una cinta difensiva che chiudeva il borgo, ancora in gran parte esistente.
Gli Orsini erano nel Rinascimento una delle più potenti famiglie del centro Italia; alla fine del Quattrocento i possedimenti dei vari rami della famiglia si estendevano in una fascia di territorio che andava dal mare Tirreno fino all’Abruzzo. Il castello di Bracciano, perfetta fusione di edilizia militare e civile, rispondeva a esigenze di difesa ma era anche un magnifico palazzo che doveva mostrare lo status e il potere della famiglia.
Nel 1553 Paolo Giordano I Orsini sposò Isabella de’ Medici e nel 1560 egli ottenne dal papa il titolo di ducato per il suo stato. Bracciano divenne quindi capitale di un ducato al pari di importanti città italiane, come ad esempio Urbino. Paolo Giordano ordinò in quegli anni nuovi lavori in tutto lo stato e anche nel castello di Bracciano, dove lavorarono gli architetti Nanni di Baccio Bigio, Francesco de’ Gnocchis (padre del più noto Orazio Turriani, braccianese) e Giacomo del Duca. Oltre alla sistemazione degli interni furono realizzate logge, giardini pensili e anche un campo per il gioco della pallacorda. Le decorazioni pittoriche furono affidate ai fratelli Federico e Taddeo Zuccari; gli affreschi realizzati mostrano, nella scelta dei temi e per la presenza dei simboli araldici delle famiglie Orsini e de’ Medici, una raffinata celebrazione del signore di Bracciano.
Nel corso del Seicento gli Orsini di Bracciano, Virginio, Paolo Giordano II, Ferdinando e Flavio rappresentarono una committenza illuminata interessata all’arte, alla poesia, alla musica e alla scienza.
Nel 1696, a causa delle difficoltà economiche della famiglia Orsini, il castello fu messo all’asta dalla Congregazione dei Baroni e acquistato da Livio I Odescalchi, nipote di papa Innocenzo XI; la famiglia Odescalchi è ancora oggi proprietaria del castello.
Dal 1803 al 1848 il palazzo fu proprietà della famiglia Torlonia, che realizzò interventi peggiorativi che mutarono sostanzialmente alcune parti dell’edificio: il porticato quattrocentesco della corte d’onore fu tamponato per realizzare nuove stanze e l’ingresso del castello fu spostato a est, chiudendo l’arco di ingresso che dalla torre nord immetteva alla corte, sotto il quale era posto l’importante di Antoniazzo Romano oggi esposto nella Sala delle armi.
Il palazzo poté essere riacquistato da Livio III Odescalchi grazie alla cospicua dote della sua sposa, la principessa polacca Sophia Branicka, a seguito di una specifica clausola inserita nell’originario contratto di compravendita. Fu però Baldassarre Odescalchi, figlio della coppia, a riportare il castello al suo originario aspetto rinascimentale. La progettazione dei restauri, compiuti tra il 1890 e il 1896, fu affidata dal principe all’architetto Raffaele Ojetti.
Molti importanti personaggi hanno soggiornato nel castello: tra questi papa Sisto IV della Rovere nel 1478 e il re di Francia Carlo VIII, ospitato a Bracciano nel 1494 nel corso della sua spedizione italiana.